Saper riconoscere i comportamenti problematici degli adolescenti, come uso di alcol o il gioco d’azzardo, è essenziale per prevenire lo sviluppo della dipendenza.
Analizziamo quali sono gli strumenti per la prevenzione a disposizione dei genitori e degli insegnanti per intervenire tempestivamente e a chi chiedere aiuto per uscire dalla dipendenza.
Dipendenze adolescenziali: le più comuni
L’adolescenza è un periodo molto delicato nella vita di un giovane, caratterizzato dalla ricerca di nuove sensazioni ed esperienze che spesso conducono ad un primo contatto con le sostanze danne comportamenti che possono innescare dipendenza.
Le dipendenzepiù diffuse tra gli adolescenti sono principalmente l’alcol e il tabacco, seguite dalla cannabis e dall’utilizzo di droghe sintetiche, seppur in percentuale minore.
Oltre all’uso delle sostanze tossiche, lo sviluppo di una dipendenza può essere legato alla pratica incontrollata di alcune attività, come il gioco d’azzardo e i videogiochi.
Le sostanze tossiche come il tabacco, l’alcol e le droghe hanno gravi ripercussioni sul fisico e sul cervello in formazione di un adolescente; così come la ludopatia e la dipendenza da videogiochi possono essere deleterie per la salute mentale del giovane.
I genitori e il personale scolastico devono imparare a riconoscere i primi segni del disagio manifestato dal ragazzo, per intervenire tempestivamente, prima dello sviluppo della dipendenza.
Vediamo quali sono gli strumenti a loro disposizione.
Per approfondire le dipendenze più comuni tra i giovani e i loro possibili danni leggere: “Adolescenti e dipendenze: quali sono i rischi”.
Prevenzione delle dipendenze nei giovani: il ruolo della scuola
I docenti e i dirigenti scolastici, grazie al contatto giornaliero che hanno con i ragazzi, possono accorgersi più facilmente dei disagi e dei comportamenti anomali manifestati dai propri studenti.
Voti bassi a scuola, assenze frequenti, difficoltà a concentrarsi e a svolgere compiti piuttosto semplici, sono segnali di allarme che un insegnante non può sottovalutare.
Gli educatori non sostituiscono il ruolo della famiglia, ma possono sensibilizzare gli adolescenti organizzando corsi sulla prevenzione dell’uso delle sostanze tossiche e del gioco d’azzardo.
Lo sviluppo delle dipendenze, infatti, può iniziare già a scuola, come la vendita illegale della droga intorno alle mura scolastiche; in questo caso, il preside dovrà prima di tutto attivarele politiche antidrogaapprovate dal MIUR.
Prendendo contatto con le ASL del territorio, si possono organizzare degli incontri con dei medici specializzati che verranno in classe per parlare e confrontarsi con gli adolescenti, spiegando i danni provocati dalle dipendenze e, soprattutto, rispondendo alle loro domande.
Gli stessi docenti, poi, potranno frequentare dei corsi di aggiornamento sui rischi e sui danni causati dalle dipendenze durante l’adolescenza; seminari spesso aperti anche ai genitori.
Anche lo psicologo della scuola ha un ruolo importante: parlando con i ragazzi, può fornire strumenti utili per interrompere l’abuso delle sostanze tossiche o la pratica compulsiva del gioco d’azzardo.
Utilizzando un linguaggio semplice e mai accusatorio, lo psicologo può rappresentare un grande supporto per i ragazzi in difficoltà; e, se lo riterrà idoneo, potrà indirizzarli verso medici specializzati nella cura delle dipendenze.
Prevenzione delle dipendenze nei giovani: il ruolo della famiglia
L’intervento precoce e il riconoscimento dell’inizio di una dipendenza parte anche dalla famiglia, il primo luogo dove potrebbero manifestarsi i comportamenti problematici del giovane.
I genitori sono, infatti, i primi a poter accorgersi di un cambiamento comportamentale o nella routine del proprio figlio, sia a livello fisico che a livello psicologico.
In questi casi, il primo strumento che un genitore ha a disposizione è il dialogo, che deve essere aperto, comprensivo, non giudicante, ma neanche troppo permissivo.
Non bisogna ignorare o sottovalutare il consumo iniziale di una sostanza o la prima scommessa, che possono essere l’inizio di un percorso irreversibile verso la dipendenza.
Il giovane ha bisogno di un sostegno e non deve sentirsi costantemente controllato, questo è essenziale per mantenere aperto il canale di dialogo genitore-figlio, lo strumento migliore per un genitore per comprendere se sono presenti comportamenti problematici.
I familiari non sono soli ad affrontare la dipendenza: possono rivolgersi al proprio medico di base che li indirizzerà verso psicologi e medici specializzati per contrastare l’inizio di una dipendenza o per aiutare l’adolescente a disintossicarsi.
A chi rivolgersi in caso di dipendenze nei giovani
Nel caso in cui un coetaneo, un genitore o un operatore scolastico si accorga che un giovane stia sviluppando una dipendenza è fondamentale intervenire.
Una volta individuato il problema è importante portare il giovane a inquadrare e riconoscere la dipendenza, per poi chiedere un aiuto professionale dal punto di vista medico e psicologico per la riabilitazione e l’uscita dalla dipendenza.
Come primo contatto con un aiuto professionale, l’Istituto Superiore di Sanità ha istituito diversi numeri verdi in grado di assistere le persone con dipendenze e i propri cari verso un percorso di riabilitazione.
Numero Verde per le tossicodipendenze: 800186070
Numero Verde per l’abuso di Alcool: 800632000
Numero Verde per il Gioco d’azzardo: 800558822