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Come affrontare la ludopatia in famiglia

La ludopatia è una dipendenza con effetti devastanti sia su chi ne è affetto sia sui familiari che lo circondano.

Vediamo come i familiari possono riconoscere i campanelli d’allarme della ludopatia, come comportarsi con il parente dipendente e come tutelarsi legalmente.

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Ludopatia: come riconoscere i campanelli di allarme

Il soggetto affetto da ludopatia cerca in ogni modo di nascondere la sua dipendenza agli affetti e ai propri familiari; spesso, infatti, la famiglia viene a conoscenza di questa problematica all’improvviso, quando lo stato di dipendenza e le conseguenze economiche sono già profonde.

I familiari devono, quindi, imparare a riconoscere i primi campanelli di allarme dello sviluppo della ludopatia, per poter intervenire tempestivamente e aiutare il soggetto che ne è affetto.

Una persona affetta da ludopatia manifesta sintomi di irrequietezza, irritabilità, impulsività e spasmodica ricerca di giocare e scommettere.

Il comportamento che maggiormente può mettere in luce la patologia è la ricerca costante di denaro per poter giocare, fino ad arrivare a piccoli furti nei portafogli dei familiari, e la perdita di interesse verso le attività quotidiane data dai comportamenti disfunzionali del soggetto.

Il soggetto ludopatico può sviluppare dei comportamenti ossessivi nei confronti del gioco fino ad isolarsi, interrompere tutti i rapporti sociali e raccontare numerose bugie per nascondere la sua attività.

Come comportarsi con un familiare ludopatico

La ludopatia è una dipendenza gravosa sia per chi ne è affetto sia per i familiari intorno, che avranno a che fare con i comportamenti bizzarri e nevrotici del parente ludopatico.

All’inizio il giocatore cercherà di non farsi scoprire, poi, una volta uscito allo scoperto, tenderà a mentire per convincere le persone intorno a lui che riuscirà ad uscirne da solo.

In realtà, è molto improbabile che un soggetto ludopatico riesca ad uscire dalla dipendenza senza l’aiuto dei professionisti. Un parente non deve cedere alle false promesse e alle manipolazioni per ottenere denaro da spendere per le scommesse.

Il familiare deve cercare di mantenere un comportamento comprensivo, senza però giustificare la dipendenza. Da una parte non deve arrabbiarsi ed esprimere giudizi troppo duri nei confronti del parente affetto da ludopatia, dall’altro lato non deve giustificarlo e diventare complice della sua dipendenza.

I familiari, che siano coniugi, genitori o figli, devono cercare di instaurare un dialogo diretto e sincero per far capire al proprio caro che ha un problema e ha bisogno di rivolgersi ad una struttura specializzata per poter ricevere tutto il sostegno necessario.

I comportamenti da non adottare con un parente ludopatico

La convivenza con un familiare affetto da ludopatia può essere complessa e causare stress e disagio all’interno della famiglia.

Ci sono però dei comportamenti da evitare per non aggravare la situazione:

  • Non ci si deve aspettare un cambiamento repentino: i percorsi di cura sono lunghi e complessi perché mirano a scardinare una pratica ormai ben radicata nel soggetto. Ci potranno essere delle ricadute prima che il soggetto possa avere dei miglioramenti ed essere dichiarato guarito dalla dipendenza.
  • Non cedere a manipolazioni o ricatti: il giocatore cercherà sempre di negare la sua condizione e cercare di manipolare la situazione a suo vantaggio. Il familiare deve mostrarsi fermo e risoluto davanti ad ogni possibile richiesta di denaro.
  • Non avere un tono accusatorio: il soggetto sa bene che la dipendenza è dovuta alle sue stesse azioni, ma ha anche bisogno di comprensione e incitamento per affrontare il percorso di cura.

Incoraggiare il soggetto ad intraprendere il percorso di cura e mostrare la propria vicinanza e affetto, saranno questi i comportamenti giusti per accompagnare la persona verso la guarigione.

Le conseguenze della ludopatia sulla famiglia

La dipendenza da gioco d’azzardo ha gravi conseguenze sulla famiglia, sia dal punto di vista psichico sia dal punto di vista economico.

Alcuni giocatori d’azzardo si indebitano pur di continuare a giocare e dare i soldi ai loro creditori; il patrimonio e i possedimenti di una famiglia vengono, quindi, velocemente erosi dal comportamento disfunzionale del giocatore. 

A questo proposito è possibile aprire un nuovo conto, non accessibile alla persona dipendente, e stabilire un eventuale budget al quale il parente può aver accesso.

Consigli per iniziare un percorso di recupero

La famiglia, in accordo con il proprio caro, può rivolgersi alle strutture specializzate nella cura della dipendenza da gioco d’azzardo, dove riceverà tutto il sostegno necessario.

Queste strutture affronteranno il recupero del paziente sia dal punto di vista psicologico, cercando di comprendere e affrontare le ragioni profonde della dipendenza, sia dal punto di vista medico, intervenendo anche farmacologicamente sugli stati di ansia e irrequietezza dovuti all’astinenza dal gioco.

Per trovare la struttura più vicina, il Ministero della Salute ha istituito il sito usciredalgioco.iss.it dove si possono reperire tutte le informazioni necessarie per iniziare un percorso di cura.

Si può usufruire anche del numero verde 800 55 88 22, anonimo e gratuito, per ricevere informazioni sul disturbo del gioco d’azzardo da parte di un team di psicologi, riservato al soggetto dipendente e ai suoi familiari.

A chi rivolgersi per uscire dalla ludopatia

Il Centro Torinese di Solidarietà è una comunità terapeutica per il trattamento del gioco d’azzardo patologico. Il paziente viene inserito all’interno di un contesto di gruppo, insieme a persone che affrontano insieme un percorso di recupero dalla dipendenza dal gioco. Insieme, la persona è affiancata da un team di psicologi e professionisti sanitari che aiuterà con percorsi terapeutici individuali e di gruppo, al fine di evitare ricadute e permettere il ritorno alla propria vita.

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