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Tossicodipendenza e gravidanza: quali rischi e come uscirne

L’abuso di sostanze stupefacenti durante la gravidanza è causa di numerose complicanze ostetriche ed espone il neonato a ritardi nello sviluppo di crescita e malformazioni.
Analizziamo le diverse conseguenze causate dalle varie sostanze di abuso e la sindrome di astinenza neonatale, determinata dall’abuso di sostanze stupefacenti durante la gestazione.

futura madre tossicodipendente accarezza pancione

Tossicodipendenza e gravidanza: i danni delle diverse sostanze

Le donne in gravidanza che affrontano la tossicodipendenza hanno maggiori possibilità di andare incontro ad un iter ostetrico difficile e pericoloso.

I danni fisici e i rischi durante la gravidanza sono molti: le sostanze stupefacenti infatti, riescono in molti casi a bypassare la placenta e causare problemi al sistema nervoso centrale del feto, con danni al sistema neurologico del bambino.
I danni causati dalla dipendenza si distinguono secondo la sostanza di cui si abusa durante i nove mesi di gestazione.
Vediamo, in particolare, come ogni sostanza stupefacente ha diversi effetti dannosi sul feto.

Cocaina

L’abuso di cocaina durante la gravidanza induce varie problematiche come: il distacco della placenta, aborto spontaneo, ritardo nello sviluppo del feto e parto prematuro.

Il feto esposto alla sostanza stupefacente può presentare delle malformazioni, può avere un basso peso alla nascita, soffrire della sindrome di astinenza neonatale e la sindrome della morte in culla.
I danni dati dalla tossicodipendenza possono presentarsi anche durante l’età evolutiva, con disturbi motori, del linguaggio, dell’attenzione e disturbi del sonno e dell’udito.

Scopri di più sui rischi e i danni della dipendenza da cocaina

Cannabinoidi

Anche l’uso delle droghe considerate “leggere” può far insorgere numerosi problemi durante la gravidanza e nello sviluppo del bambino dopo la nascita.
Che si faccia uso di hashish, marijuana o altri cannabinoidi, la madre può andare incontro ad un parto prematuro, complicanze ostetriche come il ritardo di crescita intrauterino e sindrome di astinenza neonatale, con sintomi che possono durare dai 4 ai 6 mesi.

Severi danni al bambino si possono verificare durante la crescita, quando si rilevano disturbi della memoria, comportamenti antisociali, iperattività e propensione all’abuso di sostanze.

Oppiacei

L’abuso di oppiacei causa numerose complicanze ostetriche fetali, in particolare, l’eroina può determinare: feto piccolo e mal sviluppato, aritmie, sincopi, parto pretermine e con conseguente distacco prematuro delle membrane o l’aborto spontaneo.

Alla nascita del neonato si possono presentare: la sindrome di overdose neonatale, la sindrome della morte improvvisa SIDS e disturbi comportamentali durante la crescita.

Il consumo di metadone e buprenorfina sono consentiti sotto strettissimo controllo medico, perché vengono utilizzati come farmaci per evitare complicanze del feto e l’intossicazione acuta data dalle sostanze tossiche.

Anche queste sostanze hanno degli effetti negativi, anche se meno gravi. Il metadone può causare complicanze nella crescita post-natale del bambino e diversi disturbi neurocomportamentali.


Ecstasy

Chi soffre di tossicodipendenza legata all’uso di ecstasy ha la tendenza a sviluppare emorragie durante la gravidanza, maggior rischio di aborto, complicanze neonatali a livello intestinale, basso peso alla nascita e disturbi comportamentali nell’età evolutiva.


Benzodiazepine

Le Benzodiazepine possono essere assunte durante la gestazione con la prescrizione del medico, pur tenendo in considerazione che sono sostanze che possono causare dipendenza.

La persona tossicodipendente che abusa di benzodiazepine può andare incontro ad una gravidanza difficile, con parto prematuro e complicanze fetali. Il neonato può presentare malformazioni congenite e depressione respiratoria.

Scopri di più sulla dipendenza da benzodiazepine


La sindrome da Astinenza Neonatale (SAN)

Per sindrome da Astinenza Neonatale si intende la manifestazione di vari sintomi causati dall’uso di sostanze stupefacenti assunte dalla gestante durante la gravidanza.

Possono manifestarsi delle complicanze già durante la gestazione e al momento della nascita con: parto pretermine e ritardo nello sviluppo uterino.
L’apparato digerente e il sistema nervoso centrale e autonomo subiscono maggiormente i danni dell’abuso da sostanze stupefacenti, il neonato può presentare:

  • pianto inconsolabile;
  • problemi nell’alimentazione;
  • tremori e irritabilità;
  • alterazioni del ritmo sonno-veglia;
  • vomito, diarrea e disidratazione;
  • tachipnea, ovvero respirazione accelerata.

I sintomi si possono presentare a secondo della sostanza stupefacente assunta dalla puerpera, dall’età gestazionale del neonato, con parto pretermine o a termine.

Di solito, i primi sintomi si manifestano nelle 24-48 ore dalla nascita fino ai primi 5-10 giorni di vita.

Il trattamento dei neonati affetti da SAN prevede il ricovero all’interno dell’incubatrice, l’alimentazione con latte materno o latte ipercalorico per far prendere peso al neonato; mentre, nei casi più gravi, si ricorre al trattamento farmacologico personalizzato in base alla sostanza tossica assunta dalla madre.

Il neonato dovrà essere controllato con visite specifiche, anche dopo le dimissioni, per monitorare l’insorgenza di danni neurologici.

Tossicodipendenza e gravidanza: cosa fare

Nel momento in cui si scopre la gravidanza, la donna deve rivolgersi subito a un centro specializzato nella disintossicazione dalla tossicodipendenza, per mettere immediatamente in sicurezza la salute del nascituro.

Ci sono dei trattamenti farmacologici che la gestante può assumere per controllare la sindrome di astinenza, come ad esempio il metadone. La cura durante la gestazione non è definitiva, saranno necessarie ulteriori cure post-natali sul neonato per garantire la completa disintossicazione.


Tossicodipendenza e gravidanza: a chi rivolgersi

Il Centro Torinese di Solidarietà offre alle persone tossicodipendenti un percorso di disintossicazione e cura all’interno di una comunità terapeutica, per riabilitarsi dalla dipendenza grazie a un trattamento personalizzato.

Scopri l’approccio del Centro Torinese di Solidarietà per il recupero dalla tossicodipendenza

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