Le situazioni di tossicodipendenza in relazione al lavoro sono disciplinate da una specifica normativa che stabilisce i diritti per un lavoratore tossicodipendente che intende intraprendere un percorso di cura.
Vediamo i diritti del dipendente a conservare il proprio posto di lavoro, ad usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita e quali sono i percorsi di reinserimento lavorativo.
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Tossicodipendenza e lavoro: i diritti del dipendente
Un lavoratore che affronta una situazione di tossicodipendenza e decide di sottoporsi al trattamento riabilitativo professionale presso una comunità ha la necessità di trascorrere del tempo fuori dalla propria quotidianità. È infatti in dinamiche relazionali e situazioni quotidiane che possono trovarsi i principali trigger che scatenano il desiderio di assunzione e rinforza giorno dopo giorno la dipendenza.
Per allontanarsi da tali situazioni e intraprendere un percorso di riabilitazione, la persona dovrà anche sospendere momentaneamente la propria attività lavorativa.
La legge stabilisce che i lavoratori assunti a tempo indeterminato che intraprendono un programma di riabilitazione hanno il diritto a conservare il proprio posto di lavoro per il tempo necessario a completare la disintossicazione.
Il licenziamento di un lavoratore che si assenta per partecipare alle cure riabilitative è considerato illegittimo, come stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza 1319 del 2017.
La durata dell’aspettativa è variabile e viene calcolata in base alle esigenze specifiche di ogni persona che seguirà un percorso di cure personalizzato. Di regola, la durata dell’assenza non deve superare i tre anni, anche in periodi di tempo frazionati.
Il periodo di assenza deve essere giustificato con la dichiarazione del Servizio per le tossicodipendenze rilasciata dalla struttura sanitaria o dalla comunità terapeutica abilitata.
La diagnosi e accertamento della tossicodipendenza sono affidati al SERT, Servizio per la Tossicodipendenza, situato presso la ASL.
Tossicodipendenza e lavoro: i diritti dei familiari
Anche i familiari e i tutori possono usufruire di un periodo di aspettativa non retribuito, quando viene dimostrato che la persona tossicodipendente a loro cara necessita di assistenza.
I familiari hanno il diritto al mantenimento del posto di lavoro in modo da avere una parte attiva all’interno del percorso di riabilitazione, partecipando alla terapia familiare e fornendo supporto al proprio caro.
In base a quanto stabilito dall’inquadramento contrattuale, il familiare procederà alla comunicazione del periodo di assenza e, eventuali trattamenti economici, verranno stabiliti in base alla durata della cura stabilita dal Servizio Sanitario.
Tossicodipendenza e lavoro: cura e reinserimento
Una parte importante e imprescindibile del percorso riabilitativo è il reinserimento del paziente nella società e nel contesto lavorativo.
La tossicodipendenza, spesso, causa conflittualità sul luogo di lavoro caratterizzata da assenze frequenti ed ingiustificate, mancanza di affidabilità e di responsabilità.
Attraverso la terapia di gruppo, il paziente viene inserito in un contesto sociale controllato e moderato dal terapeuta. Avviene quindi il primo contatto con gli altri e si ristabiliscono le regole di convivenza sociale e la gerarchia dei ruoli.
La terapia di gruppo facilita i momenti relazionali affinché il paziente possa recuperare le sue capacità sociali, utili a ristabilire un buon rapporto con i colleghi e il responsabile, quando tornerà sul posto di lavoro.
Anche i programmi e i corsi di formazione all’interno delle strutture aiutano la persona a recuperare e a sviluppare nuove abilità e conoscenze utili al reinserimento nel mondo del lavoro.
Una vita scandita da orari precisi, puntualità, continuità dell’attività lavorativa durante il giorno e la settimana, ordine, pulizia personale e capacità di svolgere in autonomia compiti di media e alta difficoltà sono parte del reinserimento.
Questo tipo di percorso riabilitativo è mirato a recuperare una vita sana, scandita dai ritmi lavorativi per raggiungere e riconquistare l’autonomia sociale e finanziaria.
Tossicodipendenza: come aiutare e a chi rivolgersi
Relazioni familiari e sociali supportive sono la base per riuscire ad avviare un percorso di recupero dalla tossicodipendenza. Questo deve essere però affiancato da un aiuto professionale specifico, come nel caso delle Comunità Terapeutiche.
In centri come le Comunità Terapeutiche le persone che affrontano la tossicodipendenza potranno confrontarsi con altri che condividono la propria situazione e comprendere le ragioni profonde della propria dipendenza, grazie all’aiuto di medici e psicoterapeuti esperti.
Il percorso permette di affrontare un percorso di riscoperta delle proprie risorse e potenzialità, costruendo una stabilità emotiva e delle relazioni sociali funzionali alla ripresa della propria vita fuori dalla dipendenza.
Il Centro Torinese di Solidarietà è una comunità specializzata nella cura delle tossicodipendenze. La persona viene supportata da personale medico e da psicoterapeuti specializzati durante tutto il trattamento, dalle prime fasi di astinenza fino al ritorno alla propria vita lavorativa.
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